La consapevolezza delle più recenti scoperte scientifiche è davvero preziosa. Essa fornisce ai cittadini una visione completa di cosa la ricerca sta facendo, stimola la riflessione sui problemi della società e, in molte delle menti più investigative, può portare al desiderio della scoperta. Come favorire tale consapevolezza? In un mondo sempre più connesso online, i social media sono dei validi alleati.
I social media sono una fonte di informazione
È quasi impossibile tenere il passo con i progressi scientifici, poiché migliaia di articoli di ricerca peer-reviewed vengono pubblicati quotidianamente. Per di più, questi articoli non sono accessibili a chiunque a causa delle conoscenze avanzate che necessitano per essere compresi.
Come può una persona “comune”, non esperta di scienza, accedere al flusso apparentemente infinito di scoperte scientifiche?
La maggior parte delle persone si rivolge ai social media, una fonte di informazione secondaria che distilla i risultati scientifici pubblicati nella ricerca primaria peer-reviewed in una forma che richiede meno tempo e conoscenze preliminari.
In questo particolare contesto, lo scienziato che vuole fare divulgazione scientifica deve applicare una parziale riduzione della complessità per assicurarsi che i lettori possano imparare qualcosa di nuovo in modo efficace. Non può permettersi di dire semplicemente tutto quello che sa, perché il grande pubblico del web non conosce nemmeno le basi della scienza.
7 consigli pratici per la comunicazione scientifica sui social media
Chi divulga la scienza sui social media deve puntare a suscitare l’interesse degli utenti attraverso contenuti curiosi, leggeri e di intrattenimento. Questa può essere una vera sfida comunicativa, che però può essere affrontata con maggiore serenità grazie a questi 7 consigli pratici.
- Semplifica il linguaggio
- Scegli argomenti interessanti
- Conosci il tuo pubblico
- Usa esempi concreti
- Invita alla riflessione
- Libera la creatività
- Fai sintesi, non “spiegoni”
La scienza richiede sfumature di linguaggio molto dettagliate, per cui una parola non è mai sinonimo di un altro. Tuttavia, quando si creano contenuti per i social media bisogna mettere da parte il timore di scrivere un termine scientificamente imperfetto poiché, comunque, nessuno capirebbe quel termine.
Di tutte le parole di gergo che conosci, trova un sinonimo più semplice che fa parte del linguaggio comune. Per esempio, cefalea può essere sostituita da mal di testa, algia da dolore e via dicendo.
Per attirare l’attenzione online, è fondamentale trattare argomenti di cui le persone non-esperte sono realmente interessate. Hai due opzioni per captare questi argomenti: fare una ricerca di mercato sui social media oppure chiedere direttamente ai tuoi amici, parenti e conoscenti cosa vorrebbero approfondire.
Prima di creare un contenuto da pubblicare online, non limitarti a ripassare le nozioni scientifiche. Ricordati sempre di conoscere a fondo il tuo pubblico: cosa sa e cosa non sa? Quello che è scontato per te, non è detto che lo sia per un utente sui social media.
Va bene spiegare la teoria, ma senza esagerare! Sui social media è meglio far capire che la scienza è concreta attraverso esempi, aneddoti e storie collegati alla vita quotidiana.
Sui social media circolano miliardi di informazioni, alcune vere e altre false. Guida il tuo pubblico a riflettere criticamente per sfatare le fake news che contengono informazioni errate, ideologie non scientifiche e semplificazioni eccessive della realtà.
Per avere successo sui social media bisogna comunicare in modo creativo, un po’ come fanno gli influencer. Puoi usare video divertenti, narrazioni emotivamente coinvolgenti, l’arte e qualsiasi altro strumento ti venga in mente per attirare l’attenzione del pubblico. Libera la fantasia, ma senza cadere nel ridicolo, perché in tal caso rischieresti di mettere in cattiva luce la tua reputazione.
Quando tratti un argomento sui social media, non farlo mai in modo troppo dettagliato con spiegazioni infinite. È meglio se scegli la sintesi, quella ciliegina sulla torta che può stupire, intrattenere e interessare gli utenti mentre apprendono informazioni nuove.
Conclusione
I social media sono una fonte di informazione scientifica secondaria che consente agli utenti di scoprire le novità della ricerca in modo semplice, diretto e leggero. Gli scienziati che vogliono divulgare informazioni su queste piattaforme devono adattare la loro comunicazione alle esigenze del pubblico, se vogliono davvero avere successo. Creatività, sintesi, concretezza e riflessione sono le parole chiave da tenere sempre a mente quando si crea un contenuto scientifico per il web.