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5 errori nella comunicazione tra il medico e il paziente

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Introduzione

Il cattivo uso della tecnologia spesso prende il sopravvento nella relazione medico-paziente, lasciando sempre meno spazio ad una comunicazione di qualità che ha l’obiettivo di comprendere il paziente, la sua storia clinica e le sue sensazioni nei confronti della terapia. La conseguenza diretta di ciò è una scarsa compliance o conformità dei pazienti nei confronti delle prescrizioni mediche, peggiorando i risultati dell’azione medica sul benessere della persona.

Scopri quali sono gli errori comunicativi più comuni nella relazione medico-paziente e come evitarli per avere dei pazienti soddisfatti dei tuoi servizi sanitari e, soprattutto, in salute.

Errore 1 – Non ascoltare

I problemi comunicativi più frequenti emergono quando il paziente non si sente ascoltato nè considerato, ovvero quando gli viene dedicato poco tempo durante la visita. Spesso infatti si ha la sensazione che il medico è più impegnato a rispondere al telefono e a compilare ricette piuttosto che ascoltare attivamente la persona che ha di fronte. Ecco spiegato perché oggi i professionisti sanitari sembrano dei veri e propri tecnici-burocrati, piuttosto che persone a cui affidare le proprie sofferenze.

Soluzione

Lascia parlare il paziente, facendogli raccontare tutti i suoi i sintomi e il disagio vissuto. Se ascolti per qualche minuto questo genere di informazioni non stai perdendo tempo nell’elaborare una diagnosi e una prescrizione, ma stai raccogliendo informazioni preziose!

Errore 2 – Il linguaggio medico, tecnico e specialistico

Ancora troppi professionisti sanitari usano davanti ai pazienti un linguaggio strettamente medico, molto tecnico e specialistico,accompagnato da una serie di parole auliche che non sono di uso comune. Questo non significa dimostrare la propria professionalità, ma confondere il paziente, che non capirà quali sono le indicazioni da seguire, si dimenticherà tutto quello che è stato consigliato durante la visita e non chiederà mai delle spiegazioni per via dell’imbarazzo.

Soluzione

Formula delle frasi semplici, con poche negazioni che possono generare confusione nella mente l’interlocutore. Se sono necessari dei termini tecnici, inseriscili dopo aver spiegato con parole di uso comune il concetto.

Errore 3 – Ignorare le emozioni

Molto spesso di fronte alle manifestazioni emotive del paziente il medico risponde riportando il discorso sul terreno più neutrale della medicina clinica, concentrandosi su evidenze scientifiche e ignorando o minimizzando la percezione del paziente.

Soluzione.

Per placare le paure del paziente usa frasi di orientamento che illustrano cosa stai andando a fare, come “adesso misuro la pressione, poi parliamo insieme di come si sente”. Quando invece il paziente si esprime, ascoltalo dando segnali di comprensione e interesse.

Errore 4 – Le parole del dolore

Il contatto quotidiano con la sofferenza fa sviluppare nei professionisti sanitari una sorta di muro impermeabile alle emozioni negative del paziente, oltre che una familiarità alle parole della sofferenza e della morte. Guidare le visite mediche con parole come dolore, puntura, bruciore, far male, non aiuta i pazienti a prepararsi a sopportare meglio il dolore che sta per arrivare. Lo stesso vale per le frasi con una negazione che vorrebbero essere rassicuranti, come “non sentirà dolore”.

Soluzione

Produci l’effetto placebo con suggestioni positive. Alcuni esempi sono “rilassa il braccio”, “rilassati” o “va tutto bene”.

Errore 5 – Il paziente passivo

In alcuni casi i professionisti sanitari rendono i pazienti passivi. Per esempio, in un’intervista anamnestica formata da domande chiuse in cui il paziente non ha la possibilità di esprimersi oltre i limiti imposti; oppure durante la prescrizione della terapia, con il medico che impartisce degli ordini senza lasciare la possibilità di fare domande o sollevare dubbi. Il risultato di un comportamento simile è la sfiducia del paziente che non seguirà le indicazioni date perché si sentirà escluso dal processo di guarigione.

Soluzione

Ascolta, fai domande aperte che lasciano spazio al racconto del paziente. Solo alla fine puntualizza quanto è stato detto con domande precise.

Conclusione

Un professionista sanitario che ha come obiettivo ultimo l’efficacia del proprio intervento sulla salute del paziente deve essere consapevole di come comunica. Un linguaggio semplice, positivo ed empatico è il primo passo per ottenere la fiducia dei pazienti e il loro benessere.

Basta solo un po’ di esercizio per evitare i 5 errori tipici della comunicazioni medico-paziente.

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